SLOW MEDICINE, rete di professionisti e di cittadini che si riconosce in una Medicina Sobria, Rispettosa e Giusta (www.slowmedicine.it), ribadisce quanto già espresso in un suo precedente comunicato circa i contenuti dell’intesa dell’ 1/7/2015 della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.
In primo luogo manifesta il proprio dissenso nei confronti dell'ennesima riduzione delle risorse per la sanità pubblica: la spesa pro capite per la sanità in Italia è inferiore a quella media dei paesi sviluppati, e i cittadini devono già affrontare di tasca propria molte spese, in particolare per la cura delle persone anziane e di quelle disabili. Bisogna spendere meglio, non spendere meno, nella sanità Italiana
Si concorda pienamente sulla necessità di aumentare l’appropriatezza clinica e di ridurre l’eccessivo ricorso a molti esami e trattamenti , masi dissente sul fatto che questo venga imposto per decreto con l’unico fine del risparmio economico e attraverso meccanismi sanzionatori per i medici.
Slow Medicine da più di due anni ha lanciato e conduce in Italia il progetto “FARE DI PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO”, che è inserito nel movimento Choosing Wisely internazionale. Questo progetto si caratterizza per una forte assunzione di responsabilità dei medici e degli altri professionisti, che sono chiamati a individuare, su basi rigorosamente scientifiche, esami diagnostici e trattamenti che spesso non sono efficaci e anzi rischiano di provocare danni ai pazienti e a impegnarsi per ridurne l’utilizzo, conil fine di migliorare qualità e sicurezza delle cure e di ridurre gli sprechi
Il progetto è promosso anche da FNOM-CeO e IPASVI oltre che da molte associazioni di professionisti e cittadini e, con la collaborazione di più di 30 società scientifiche italiane, ha già individuato 110 esami e trattamenti a rischio di inappropriatezza che vengono effettuati in eccesso in Italia.
Sono già in atto implementazioni, sul territorio e in ospedali. L’effettuazione di queste pratiche, però, deve essere decisa volta per volta sulla base dei segni clinici e della storia del paziente e condivisa con il paziente stesso. Non è accettabile che ne venga del tutto preclusa l’effettuazione, né che essa venga regolata per decreto con meccanismi sanzionatori per i medici: questo rischia di provocare seri danni aipazienti, di aumentare le spese a carico dei cittadini, e mette in discussione il delicato rapporto di fiducia tra medico e paziente
E’ questa anche la posizione ufficiale di tutto il movimento Choosing Wisely internazionale, in cui sono rappresentati 17 Paesi di tutto il mondo, tra cui USA e Canada, che terrà il suo prossimo incontro a Roma nel maggio 2016.