Quante volte i bambini nei primi anni della loro vita si ammalano con febbre ed altri sintomi a carico delle vie aeree superiori, spesso i genitori si sentono in dovere di "stimolare " il proprio Pediatra alla prescrizione di un antibiotico , ma è sempre necessario?
influenza Avviso
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E' in corso un'epidemia influenzale che colpisce soprattutto i bambini
I Vostri Pediatri cercano di soddisfare tutte le richieste ma in questo particolare momento Vi chiedono pazienza
Quando telefonate al centralino dell'Ambulatorio sappiate che arrivano centinaia di telefonate al giorno e potreste avere difficoltà a prendere la linea
Se il Vostro bambino non ha meno di un anno, non soffre di patologie croniche , non presenta difficoltà respiratorie importanti , ha una buona risposta agli antipiretici paracetamolo(tachipirina)/ibuprofene(nurofen) si può aspettare qualche giorno prima di contattare il Vostro Pediatra e non è necessario recarsi in Pronto Soccorso .
Importante una buona idratazione , dieta leggera e riposo , ricordatevi che l'Influenza può dare febbre alta e durare sino a 7-8 giorni
grazie per la Vostra collaborazione
i Vostri pediatri
Il mal di gola
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Il mal di gola
Con l’inizio della brutta stagione i bambini, soprattutto quelli piccoli e che frequentano l’asilo nido o la scuola materna, iniziano ad ammalarsi: compaiono tosse, scolo dal naso, starnuti e, spesso, dolore alla deglutizione. Il mal di gola rappresenta infatti un sintomo molto comune nelle infezioni delle vie respiratorie, quando un agente patogeno colpisce una delle zone della gola, dalla faringe fino alle tonsille.
Quasi sempre, nel bambino sotto i cinque anni di vita, la faringite è dovuta all’azione di virus, gli stessi che causano il raffreddore e le varie forme influenzali tipiche della brutta stagione come gli Adenovirus, i Rhinovirus o i Coxsackievirus. Più raramente e con maggiore frequenza a mano a mano che il bambino diventa più grande, il colpevole è un batterio, lo Streptococco beta-emolitico di gruppo A.
La diffusione sia dei virus che dei batteri avviene attraverso il contatto diretto con il muco del naso e/o la saliva del paziente infetto, oppure tramite le goccioline respiratorie che vengono diffuse nell'ambiente con i colpi di tosse e gli starnuti o anche semplicemente parlando o gridando.
Il bambino con il mal di gola accusa dolore nella deglutizione, si lamenta per la gola secca, ruvida e ha la sensazione di avere un corpo estraneo in gola. Spesso sono anche presenti tosse, naso che cola, starnuti, raucedine, malessere generale, dolori muscolari e, sovente, febbre.
Frequentemente l’infezione dal faringe scende fino ad interessare le tonsille (le ghiandole linfatiche simili a dei cuscinetti che si trovano su entrambi i lati nella parte posteriore della gola) che si ingrossano; il piccolo avverte allora un dolore alla gola ancora più intenso, soprattutto alla deglutizione tanto che sovente si rifiuta di assumere cibi solidi e beve con molta fatica.
Osservando le tonsille esse appaiono di colore rosso acceso e spesso, sulla loro superficie, si possono notare delle chiazzette bianche o giallastre (le cosiddette “placche”) dovute a piccoli accumuli di pus da non confondersi con il deposito di residui alimentari che possono essere confuse con le"placche". Le ghiandole linfatiche ai lati del collo del piccolo si ingrossano e, frequentemente, appaiono dolenti quando vengono toccate .
Nella maggior parte dei casi il mal di gola si risolve spontaneamente nel giro di 4-5 giorni e la cura è solo sintomatica: un anti-infiammatorio può ridurre il bruciore, soprattutto alla deglutizione, e la febbre, se è presente. Quando, invece è coinvolto lo Streptococco beta-emolitico di gruppo A è indispensabile somministrare un antibiotico
Nel mal di gola può essere di sollievo l’assunzione di alimenti semifreddi e semiliquidi (gelati, yogurt, succhi di frutta ecc.) poiché il freddo aiuta a lenire il dolore. Utile si può rivelare l’assunzione di soluzioni anti-infiammatorie a base di sostanze antisettiche o naturali che, spruzzate in gola, possono rappresentare un notevole sollievo per il bambino.
da www.mammaepapa modificato
Fare meglio con meno
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- in: Educazione Sanitaria
.........fare l’essenziale, scegliere l’essenziale, è difficile; e non è senza rischi: c’è sempre il rischio di trascurare qualcosa; ed è questo rischio, troppo presente nella testa dei genitori, e qualche volta anche del medico, che comporta poi, invece, la scelta di “fare tutto”,il che naturalmente è impossibile.
Fare meglio con meno non vuol dire “risparmiare”: vuol dire prima di tutto “fare meglio”.
Gli esami inutili, fatti “per sicurezza”, o “per completezza”(una sicurezza e una completezza che, in medicina non sono mai possibili) mettono anche su false strade.
E sono un “fare peggio” travestito.
Fare meglio con meno non è un gioco..... continua..... ( scarica il documento di UPPA Un Pediatra Per Amico)
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