Importanti repliche alla trasmissione delle Iene su Italia 1 del 28/05/2014 ultimo scorso
NEWSLETTER FIMP n° 11 del 5 Giugno 2014
Siamo cittadini italiani di una generazione che ha epigeneticamente introiettato la tolleranza, ma non troviamo un argomento etico valido per giustificare coloro che gettano benzina sul fuoco della sofferenza causata da gravissime malattie, per generare conflitti tra malati, scienziati, medici e politici. In sostanza, tra scienza e società. Stiamo parlano degli autori e realizzatori del programma «Le Iene». Dopo aver «pubblicizzato e dato luce» all’imbroglio di Stamina, coinvolgendo pazienti con gravi patologie neurodegenerative, il programma di Davide Parenti si è lanciato nell’esplorazione di tutte le possibili operazioni di disinformazione ai danni dei malati che fossero mediaticamente appetibili. Occorre una buona dose di malvagità, malevolenza, narcisismo, assenza di vergogna, etc. per perseguire così insistentemente nell’opera di aggravare le sofferenze altrui. E’ per questo, anche, che non troviamo argomenti validi per evitare di sollevare un problema che Davide Parenti e i suoi hanno già provato a far passare, cosa che non è, come la richiesta di un bavaglio alla loro libertà di espressione. Infatti, vediamo cosa stanno facendo, ancora, costoro.
Con Stamina, fatti e informazioni rilevanti erano stati omessi o rappresentati in modo distorto, e di questo abbiamo già scritto lo scorso gennaio su questo quotidiano. La possibilità di spremere audience usando Stamina, dando una serie di giustificazioni arroganti e ulteriormente fuorvianti alle richieste di spiegazioni per aver fatto da megafono a un procedimento che è oggetto di un dibattimento processuale per una serie di gravi reati, si è chiusa. Ma «Le Iene» ha subito individuato utili «vittime» nei malati di cancro, decidendo di farsi portavoce in Italia delle infondate tesi di T. Colin Campbell degli effetti millantati «terapeutici» di una dieta alimentare esclusivamente vegetariana, spacciata per «cura» dei tumori. E’ stato un ulteriore pericolosissimo messaggio che può indurre malati ad abbandonare trattamenti scientificamente provati per inseguire delle mortali illusioni di pseudo-cure.
L’ultima vergognosa puntata del programma non poteva non essere dedicata ai vaccini, mettendo perversamente insieme un disegno che può generare danni a diversi livelli della salute nazionale. In uno stesso servizio «Le Iene» hanno accostato la vicenda di un ragazzo con un danno encefalico causato da un vaccino (e per questo risarcito dal sistema sanitario) e la vicenda di un ragazzo autistico per il quale assumere come scontato un rapporto tra la sua patologia neurologica e una vaccinazione (trivalente). Quindi hanno fatto sia propaganda contro i vaccini, sia hanno - col solito subdolo metodo strisciante - generato il sospetto che esistano interessi di qualche genere per cui alcune persone danneggiate sono rimborsate e altre no. Prima di tutto va decisamente detto che gli effetti collaterali dei vaccini sono oggi rarissimi, che nessun vaccino causa o è correlato statisticamente con le possibili cause dell’autismo e che le istituzioni che presiedono la sanità pubblica italiana seguono le migliori procedure esistenti per garantire la sicurezza dell’uso dei vaccini. E questo, ovviamente non lo hanno detto. Così come non hanno detto quante malattie terribili sono state debellate grazie vaccini.
Infatti, adagiati su rendite personali ben più consistenti di quelli di insegnanti e ricercatori, non pochi pseudogiornalisti scientifici o «racconta-storie» in questo Paese possono pontificare senza sapere e capire alcunché di ciò di cui parlano. Così offendono la dignità di milioni di malati e cittadini e causano loro danni diffondendo pericolose «falsità-trash». In aggiunta, questi cosiddetti giornalisti, insultano – probabilmente perché ne disprezzano l’intelligenza e l’impegno – anche migliaia di giovani e meno giovani ricercatori italiani, dediti allo studio di gravissime malattie rare o non rare, come il cancro o la Sma («cui non fregherebbe nessuno studiare», sempre secondo le dichiarazioni di «Le Iene»), con stipendi da fame, senza alcun orizzonte personale, in laboratori che ricevono nessuna attenzione e pochissimi finanziamenti, ma che comunque producono straordinari risultati su malattie complesse e in grado di competere nel mondo. Senza dimenticare le centinaia di migliaia di studenti che a scuola e all’università lavorano con i loro insegnanti per apprendere come separare i fatti dalle opinioni, dalle preferenze soggettive e soprattutto dalle stupidaggini infondate. Imparano cioè a distinguere la scienza dalle credenze magico-superstiziose.
Vada per i ricercatori e per noi, che ci sappiamo difendere e riconosciamo al volo gli incompetenti e i ciarlatani, anche se compaiono in televisione e si ammantano dell’aurea di censori e moralizzatori. Si dovrebbe però, seriamente, intervenire sia con un codice etico condiviso dagli enti televisivi e d’informazione, sia mettendo sull’avviso i malati e i cittadini di non prender sul serio certi programmi televisivi o mezzi d’informazione attraverso specifiche avvertenze circa l’assenza di vaglio scientifico di quanto trasmesso. Così come si fa per i programmi con contenuti pericolosi o inadatti per un certo genere di pubblico, forse servirebbe un avvertimento del tipo: «Attenzione - in questo programma si parla a vanvera e anche pericolosamente, senza prova alcuna di ciò che si trasmette».
A parlare in tale direzione è anche l’articolo 661 del Codice Penale, sul reato di abuso di credulità popolare. Anche in ambito medico.
Elena Cattaneo,
Università degli Studi di Milano, senatrice a vita
Gilberto Corbellini,
Sapienza Università Roma
Michele De Luca,
Università di Modena e Reggio Emilia
Lettera dell'ACP (Associazione Culturale Pediatri)
Alla cortese attenzione:
del Ministro della Salute, On. Beatrice Lorenzin,
del Garante per l’Infanzia, Dott Vincenzo Spadafora,
del Comitato Applicazione Codice Media e Minori, Ministero Sviluppo Economico
L’Associazione Culturale Pediatri segnala alla Vostra attenzione la grave opera di disinformazione sanitaria attuata dal servizio della trasmissione tv LE IENE – a firma della “iena” Matteo Viviani - andato in onda il 28 maggio u.s.
Prendendo spunto dalla situazione di due famiglie con figli portatori di gravi handicap, si parlava di indennizzi ricevuti in un caso e disattesi nell’altro, rispetto a danni causati dalle vaccinazioni obbligatorie.
I due adolescenti sono infatti affetti uno da autismo e l’altro da paralisi cerebrale infantile. Il messaggio durante il servizio era chiaro: i vaccini possono causare autismo e paralisi cerebrale.
Tuttavia, non è stata esibita alcuna prova di causalitàse non, in un caso il giudizio (solamente riferito e non in prima persona) effettuato da un medico primario e, nel secondo della commissione di un tribunale militare.La trasmissione Le Iene, in particolare, si è già fatta attiva promotrice di campagne, con servizi tv di dubbia eticità, a supporto di iniziative sconfessate dalla comunità scientifica, con pesanti risvolti giudiziari, il caso STAMINA su tutte.
Chiediamo alle istituzioni competenti di voler intervenire affinché chiunque tratti argomenti così complessi lo faccia con responsabilità, rigore scientifico e moderazione e soprattutto nel reale interesse generale e non per scopi sensazionalistici.
Ricordiamo infatti che l’unica connessione dimostrata tra le vaccinazioni e un esito di Paralisi cerebrale infantile e di Disturbo pervasivo dello sviluppo è quella temporale.
La letteratura scientifica internazionale ci informa che il momento in cui si verifica il danno che porteràall’autismo si colloca nella fase prenatale dello sviluppo cerebrale e, dunque, in qualità di medici pediatri a contatto giornaliero nei nostri ospedali e nei nostri ambulatori con bambini affetti da ogni tipo di patologia, vogliamo ribadire con convinzione che:
- la “Sindrome autistica postvaccinale” non esiste, è un falso storico, poiché si tratta di una “diagnosi” formulata in modo subdolo e scorretto basata solamente su un rapporto temporale e non su un dimostrato rapporto di causa-effetto. L’autismo si manifesta a due-tre anni, quindi dopo la vaccinazione MPR effettuata, come noto, a 13-15 mesi, questo è il fondamento della pseudo diagnosi.
-
Servizi sui mass media come quello delle Iene rappresentano, a nostro avviso, un grave atto di arbitrario intervento contro la sanitàpubblica perché creano allarmismi nelle famiglie, producendo inevitabilmente il risultato di allontanare i genitori dalle vaccinazioni.
-
Non ci stancheremo mai di ribadire che con la riduzione delle coperture vaccinali aumenteranno le malattie con le loro complicanze, oggi prevenute proprio dai vaccini.
Vogliamo dire agli autori del servizio tv e a chi si occupa nel mondo dell’informazione di temi così delicati, che è doveroso approfondire adeguatamente la materia trattata, coinvolgendo nell’analisi scienziati indipendenti in grado di fornire risposte significative, realmente utili per le famiglie.
Non si può seminare ancora, e in maniera superficiale, il dubbio che i vaccini siano dannosi.
Grazie alle vaccinazioni di massa la mortalità infantile nel nostro Paese è stata quasi azzerata, e in particolare nel caso del vaccino MRP (Morbillo-Rosolia–Parotite), chi si occupa di informazione deve considerare e approfondire lo scenario che si realizzerebbe con il ritorno di una malattia dagli esiti invalidanti dimostrati per un bambino su mille come il morbillo.
Certi di aver stimolato la vostra sensibilità su un tema così importante per la salute dei più indifesi tra i cittadini, inviamo i nostri più cari saluti.
Dr. Paolo Siani, presidente ACP
Dr. Rosario Cavallo, responsabile ACP Gruppo Vaccini
Associazione Culturale Pediatri (ACP)
La ACP (www.acp.it) è un’associazione libera che raccoglie 2.500 pediatri italiani in 38 gruppi locali, finalizzata allo sviluppo della cultura pediatrica e alla promozione della salute del bambino.
Quattro le priorità dell’Associazione nel percorso intrapreso per la tutela dei bambini e dei genitori:
1. le disuguaglianze nella salute dei bambini e degli adolescenti dipendenti da condizioni territoriali economiche e culturali;
2. la salute mentale dei bambini e degli adolescenti;
3. le conseguenze dei problemi dell’inquinamento dell’ambiente sulla salute dei bambini (rapporto fra qualità dell’ambiente e salute dei bambini - inquinamento, alimentazione e Ogm);
4. l’aiuto alle famiglie perché cresca la capacità di essere genitori.
La mission principale dell’ACP riguarda la formazione e l’aggiornamento dei pediatri. L’Associazione è inoltre impegnata in attività di ricerca nell’ambito delle cure primarie e del settore ospedaliero e in aree ancora poco esplorate del mondo dell’infanzia (le humanities). L’ACP collabora con il Centro Nazionale di Documentazione sull’Infanzia e l’Adolescenza della Presidenza del Consiglio e ha contribuito alla formulazione del Piano Sanitario Nazionale e alla Commissione Nazionale sull’Abuso e il Maltrattamento.