Il Tampone Faringeo cos'è e a cosa serve........
Il tampone faringeo è un esame rapido, non invasivo e non doloroso ( ma un po’ fastidioso), che individua
la presenza (e il tipo) di batteri presenti nella gola del bambino, al fine di decidere per un eventuale terapia
antibiotica altrimenti del tutto inutile.
Consiste nel prelevare, mediante un bastoncino tipo cotton fioc, una certa quantità di muco presente in fondo
alla gola. Il bambino deve tenere la bocca spalancata e il sanitario,a volte usando un abbassa-lingua, passa
il bastoncino direttamente sulla sede dell’infezione evitando di toccare lingua, palato e arcate dentarie
per evitare contaminazioni. Non è necessario essere a digiuno, ma preferibile, perché si può indurre
L'esame quindi serve per cercare di escludere una infezione faringo-tonsillare da streptococco di gruppo A)
Le infezioni faringotonsillari possono essere causate da :
VIRUS (la maggioranza) (esempio: l'influenza è da virus, il raffreddore è da virus, ecc..)
oppure à BATTERI che richiedono l'uso degli antibiotici
Lo streptococco di gruppo A è un batterio che causa una faringo tonsillite e che se non curato puo'
determinare (anche se raramente) delle complicanze importanti come il reumatismo articolare acuto,
complicazioni infettive locali ( es. ascesso paratonsillare),è la causa della Scarlattina
Perché a volte il tampone è persistentemente positivo?
La persistenza in gola dello streptococco beta-emolitico di gruppo A dopo una corretta terapia antibiotica,
che ha ottenuto la guarigione della scarlattina o, più spesso, di una tonsillite purulenta, non è infrequente,
poiché viene riscontrata in circa il 12-15% dei casi. I germi che continuano a persistere in gola, se si
esegue un tampone faringeo, rimangono sensibili alla penicillina, ma, nonostante ciò, non vengono eradicati.
Per questo fenomeno, che effettivamente appare un po’ strano, sono state formulate varie interpretazioni:
presenza in gola di altri germi, detti saprofiti, che producono beta-lattamasi, cioè enzimi che sono in grado
di inattivare l’antibiotico reinfezioni dovute allo stesso streptococco (da parte di altri membri della famiglia)
; terapie antibiotiche interrotte troppo presto o assunte a dosaggi incompleti; eradicazione di germi, come lo
streptococco alfa-emolitico, che competono con lo streptococco beta-emolitico di gruppo A a livello
faringo-tonsillare; ricolonizzazione con streptococchi beta-emolitici di gruppo A di tipo diverso;
"tolleranza" alla penicillina.
Si è arrivati alla conclusione che questi pazienti, che continuano ad albergare in faringe lo streptococco
anche dopo il trattamento antibiotico, ma che si sa che sono scarsamente contagiosi e che non corrono un
maggior rischio di malattia reumatica, vanno lasciati stare, a meno che non ci sia in famiglia qualcuno
che fa una profilassi antireumatica.
Di conseguenza, quando viene riscontrato un tampone faringeo positivo per lo streptococco beta-emolitico di
gruppo A, si cura il paziente con l’antibiotico (una sola volta), e non si ripete il tampone faringeo alla fine
della terapia, proprio perché il riscontro di una positività dell’esame non riveste carattere patologico e
rischia di far entrare il bambino in una spirale perversa, . Non è perciò corretto il trattamento,
che spesso va avanti per mesi o anni, di bambini con tampone positivo, ma asintomatici.