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I Test Allergometrici

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   I test allergometrici

 


 

a cura della Dott.ssa Carla Riccardi

Ospedale Bambino Gesù Roma                   (modificato)

Sono uno strumento diagnostico indispensabile per scoprire o confermare la presenza di allergie. Ecco in cosa consistono e quando è possibile effettuarli.

 

prick

Perché i test allergometrici?
La diagnosi di malattia allergica si basa prevalentemente sulla storia clinica dei disturbi accusati dal bambino e sui risultati di indagini specifiche per confermare il sospetto clinico. 

Quali sono i test diagnostici di allergia respiratoria?
Per la diagnosi di allergia respiratoria sono sufficienti i test cutanei diagnostici eseguiti sulla cute del braccio (prick test); raramente si deve ricorrere ad esami del sangue per confermare la diagnosi di allergia respiratoria.
Il prick test consiste nell’applicazione sulla pelle del bambino di una goccia dell’allergene da testare, nel pungere la cute con una puntina sottile e osservare la reazione dopo 15 minuti. Se vi è reazione compare un pomfo di diametro superiore a 3 millimetri con o senza alone di arrossamento.
 

Quali sono i test per la diagnosi di allergia alimentare?
L’osservazione della scomparsa dei sintomi con l’eliminazione dell’alimento nella dieta e della loro ricomparsa con la reitroduzione dell’alimento permetterà di porre diagnosi di intolleranza/allergia a quell’alimento. 

I prick test hanno un ruolo puramente accessorio nella diagnosi di allergia alimentare; quelli con estratti del commercio possono rappresentare un’indagine indicativa per l’allergia a proteine stabili come quelle del latte vaccino e dell’uovo di gallina; per frutta e verdura il test va eseguito con il cibo fresco (il cosiddetto test prick by prick) perché queste proteine sono labili e vengono alterate dalla preparazione industriale. 

Il test di scatenamento con  l’alimento in causa è lo strumento indispensabile per la diagnosi corretta di allergia alimentare, consiste nella somministrazione per bocca di piccole dosi crescenti dell’alimento non tollerato (o sospettato tale), da effettuare sotto controllo medico, meglio in Ospedale.

Nella pratica clinica, sono quasi sempre inutili le indagini di laboratorio su sangue (i cosiddetti RAST) e sono assolutamente sconsigliate indagini “alternative” (Test di provocazione e neutralizzazione, Test citotossico o Cytotest, D.R.I.A. test, Elettroagopuntura o test elettrodermico, Kinesiologia applicata, Biorisonanza) perché prive di qualunque validità scientifica.
 

Per la diagnosi di allergia alimentare possiamo contare solo sul sospetto clinico tratto dalla storia delle manifestazioni, sull’eliminazione del cibo sospettato dalla dieta per 2 – 3 settimane e sulla sua successiva reintroduzione.

prick1

I test possono essere falsamente negativi? 

Per evitare che i prick test possano risultare falsamente negativi, non vanno somministrati antistaminici per dieci giorni almeno prima della loro esecuzione (  e comunque consultare il proprio Pediatra perchè ogni antistaminco ha tempi di sospensione diversi) 

Tuttavia, soprattutto nell’allergia alimentare, i prick test possono risultare falsamente negativi anche se eseguiti con tecnica ineccepibile e l’allergia può essere diagnosticata soltanto con i test di scatenamento.
 

A quale età si possono eseguire i test allergometrici? 

Se il lattante manifesta sintomi di sospetta allergia, può essere sottoposto a prick test con l’allergene sospetto fin dalle prime settimane di vita. 


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Ultimo aggiornamento Giovedì 22 Settembre 2011 14:33

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