Il sonno del bambino

 

 

 

 

                                                                                       IL  SONNO  DEL BAMBINO                    

 

                                                                                        

 

                          Principi di igiene del sonno nell'infanzia

  • Programmate la notte come tempo dedicato al sonno; evitate di giocare e divertirvi la notte con il bambino. Lasciate queste attività nelle ore diurne.
  • Aiutate il bambino ad associare il letto con il sonno. Cercare di far addormentare il bambino nella sua stanza, evitate se possibile di farlo addormentare in braccio o in altri luoghi e poi metterlo nel lettino. Quando si sveglierà il bambino si troverà in un posto che non riconosce subito e vorrà ritornare fra le braccia del genitore per riaddormentarsi. Resistete alla tentazione di usare il ciuccio o il biberon per farlo addormentare.
  • L'ambiente dove dorme il bambino deve essere tranquillo, il più silenzioso possibile e poco illuminato
  • La temperatura della stanza deve essere mantenuta ad un livello confortevole (intorno a 20° C). Temperature troppo elevate disturbano il sonno.
  • Il bambino non deve essere mai troppo coperto.
  • Il letto non deve essere troppo grande, il bambino va a cercare un bordo per appoggiarsi; non si sveglia mai perché sbatte contro le sbarre del letto. Evitate perciò i paracolpi. Questi possono essere pericolosi perché sono un appiglio tramite cui il bambino può arrampicarsi e scavalcare le sbarre del lettino; inoltre non permettono al bambino di esplorare e controllare l'ambiente quando è sdraiato.
  • Fatelo dormire su un fianco o sulla schiena, evitate la posizione a pancia sotto(N.B. nel primo anno di  vita la posizione raccomandata nel sonno è sulla schiena )
  • Non tenete oggetti che possono essere pericolosi nel lettino
  • L'orario di risveglio al mattino e di addormentamento serale dovrebbreo  essere mantenuti  abbastanza costanti, circa  alla stessa ora.
  • Non mandare il bambino a letto affamato.
  • Evitare di farlo bere troppo prima e durante la notte.
  • Cibi e bevande che contengono caffeina e teofillina devono essere evitate per molte ore prima dell'orario di addormentamento. Queste sostanze sono contenute in molti cibi e bevande di uso comune (coca-cola, cioccolata, caffè, tè)
  • Alcuni farmaci contengono alcool e caffeina e possono disturbare il sonno
  • Il bambino dovrebbe  imparare ad addormentarsi da solo, senza l'intervento dei genitori.
  • Alcuni giochi possono essere eccitanti e interferire con l'addormentamento; vanno evitati da una a due ore prima dell'orario abituale di addormentamento.
  • Alcuni giochi o musiche o carillon (con piccole figure di animali che girano) messi sopra la culla del bambino possono causare sovraeccitazioni visive o uditive del bambino che interferiscono con l'addormentamento. Meglio tornare alle vecchie canzoncine o ninna-nanne. La voce della madre o del padre  è sempre meglio di una musica meccanica.
  • Il bagno può essere un'attività eccitante per alcuni bambini e dovrebbe essere spostato in un altro orario della giornata se il bambino presenta difficoltà dell'addormentamento.
  • Se il bambino piange, andate vicino ma non colmatelo di attenzioni. Rassicuratelo con un piccolo massaggio o cambiate il pannolino se necessario (possibilmente senza togliere il bambino dal letto). Non accendete le luci forti, e mantenete il tono della voce al minimo senza fare confusione.
  • I sonnellini diurni sono legati all'età del bambino. In ogni caso dovrebbero essere evitati i sonnellini diurni troppo frequenti e troppo lunghi, specie nelle ore serali.
 

 

 

                                                                 

Il ritmo sonno /veglia  del neonato e nel bambino 


I neonati non conoscono ancora la differenza fra il giorno e la notte; hanno bisogno di mangiare spesso, con un ritmo modulato dalla fame di circa 3-4 ore, non importa che ora del giorno o della notte sia, i numerosi risvegli sono modulati dal senso di fame e sazietà ma sembrano anche essere geneticamente determinati. Il sonno è costituito da cicli che si ripetono con una certa regolarità durante la notte; la lunghezza e la struttura di questi cicli varia con l'età. Il ciclo di sonno del bambino è molto più breve di quello dell'adulto e il bambino nei primi mesi ha una maggiore quantità di sonno leggero rispetto all'adulto. Nel neonato un ciclo è costituito da una prima parte di sonno attivo o sonno REM* e da una seconda parte di sonno calmo o sonno Non-REM. Nei primi due mesi un ciclo dura circa 50 minuti; ed è ugualmente distribuito nelle 24 ore. Il susseguirsi di 3-4 cicli permette un sonno di 3-4 ore consecutive. Nell'arco delle 24 ore si susseguono 18-20 cicli di sonno senza una periodicità diurna o notturna. A 6 mesi i cicli durano 70 minuti e sono prevalentemente concentrati nelle ore notturne; a questa età già si comincia a differenziare il sonno Non-REM in una fase più leggera ed in una fase più profonda. Gradualmente i cicli si allungano fino ad arrivare a 90-120 minuti e si verificano circa 4-5 volte per notte in un sonno normale dell'adulto di circa 8 ore.

* Sonno REM (dall'inglese Rapid Eye Movement: movimenti oculari rapidi, perché in questa fase si verificano movimenti improvvisi dei globi oculari; guardate le palpebre del vostro bambino mentre dorme e vedrete anche voi questi movimenti; corrisponde al periodo di sonno in cui si sogna, il nostro cervello è attivo ma il nostro corpo è praticamente immobile)

                                sonno

      

 

Nel sonno attivo il bambino presenta movimenti degli occhi, piccoli movimenti del viso ed espressioni del viso innate come paura, sorpresa, collera, gioia con grandi sorrisi, che sono i segni di una attività cerebrale legata all'apprendimento delle emozioni e della capacità di comunicare; possono esserci improvvisi sussulti.
Nel sonno calmo invece il bambino si muove molto poco, il viso è poco espressivo, non ci sono movimenti oculari , ma si possono osservare movimenti di suzione.
Talvolta il bambino vocalizza e un genitore può credere che sia sveglio ma invece sta dormendo; un bambino è sveglio quando è calmo, ha gli occhi ben aperti, segue con lo sguardo e vuole comunicare (veglia calma) oppure quando geme, fa smorfie, muove braccia e gambe si ripiega su se stesso, talora piange con pianto forte e difficilmente consolabile (veglia attiva).
Il neonato può dormire sino a circa 16-18 ore al giorno e il sonno è distribuito uniformemente durante le 24 ore. (Figura 1). Esistono però grandi differenze interindividuali, già a questa età si può notare quello che sarà un breve o un lungo dormitore: alcuni bambini dormono 20 ore, mentre per altri sono sufficienti 14 ore; alcuni iniziano a fare un sonno continuativo durante la notte, altri si svegliano ogni 30-60 minuti.


 

I primi mesi di vita sono quelli in cui il bambino struttura e definisce il proprio ritmo circadiano; tutto avviene gradualmente, senza brusche variazioni o modificazioni improvvise.

 

                                                                                  

Se valutiamo lo sviluppo del sonno vediamo come le modificazioni più importanti si verificano nei primi 6 mesi, successivamente le variazioni sono minime:

tra 1 e 6 mesi compare una periodicità giorno-notte, la veglia si distribuisce nel tardo pomeriggio e nella sera, si determinano modificazioni progressive dei ritmi circadiani della temperatura, dell'attività cardiaca e respiratoria e delle secrezioni ormonali; il sonno matura sul piano elettroencefalografico e si struttura in maniera simile all'adulto.

tra 4 e 6 mesi un bambino può iniziare a dormire anche 6 ore continuative durante la notte, riesce a stare più tempo sveglio durante il giorno e inizia ad essere influenzato dal ritmo luce-buio. La quantità totale di sonno è di 12-14 ore e si distribuisce prevalentemente nelle ore notturne. Il primo segno di una ritmicità circadiana è la comparsa, fra 3 e 4 settimane, di una lunga fase quotidiana di veglia tra le 17 e le 22; spesso è veglia agitata con pianto incoercibile, e viene riconosciuta come forma di fame o dolore addominale (colica gassosa).

tra 6 mesi e 4 anni il tempo di sonno si riduce progressivamente fino a 10-12 ore fra sonno notturno e diurno e aumenta la veglia; ad 1 anno il bambino dorme 13 ore, tra 3 e 4 anni 12 ore; si passa da 3-4 sonnellini giornalieri a 6 mesi, a 2 verso i 12 mesi, poi uno solo di pomeriggio, un po' più lungo, a 18 mesi.

Intorno ai 9 mesi si verifica un aumento dei risvegli notturni tra le 21 e le 24 e tra le 3 e le 6 (l'84% dei bambini si sveglia almeno una volta) che continua spesso fino a 2-3 anni. Man mano che il bambino prende sempre più coscienza del mondo che lo circonda, gli stimoli esterni possono cominciare a disturbarlo di più di notte e anche la sua fantasia, che si traduce di notte in sogni ed incubi, può cominciare a interrompergli il sonno.

tra 5 e 12 anni è il periodo del sonno "migliore" e della maggiore capacità di essere vigile ed attento, il sonno evolve verso un pattern adulto con durata tra 8 e 9.5 ore, la struttura del sonno è più stabile, scompare il sonno diurno; l'addormentamento è rapido e l'orario di addormentamento ritarda progressivamente mentre l'orario di risveglio rimane fisso.

in adolescenza il sonno è di circa 8-9 ore; i ritmi sono influenzati dalle abitudini sociali: in breve tempo il tempo di sonno si riduce di 2-3 ore e si determina un debito di sonno, associato ad un aumento fisiologico della sonnolenza diurna in relazione alle modificazioni ormonali. Ricompare infatti il sonnellino diurno in adolescenza (23% fra 15 18 anni)

 

 

                sonno1.

Come aiutare il bambino a dormire la notte
  • Mettete il bambino nella culla o nel lettino ancora sveglio
  • Dategli un oggetto per addormentarsi
  • Seguite degli orari regolari durante il giorno
  • Cercate di instaurare un rituale per l'addormentamento
  • Separate bene le attività che fa di giorno da quelle che fa la sera o la notte; insegnategli che la notte è fatta per dormire
  • Scegliete insieme le cose da fare prima di andare a dormire (es. quale pigiama, quale canzoncina, etc.)
  • Ricordate al bambino con un certo anticipo quando arriva l'ora di andare a dormire
  • Durante i pasti notturni, interagite meno possibile con il bambino
  • Incoraggiate il bambino ad addormentarsi da solo

modificato  da :www.amicopediatra.it (  documento del Dr .O. Bruni  )  

 

       

 


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Ultimo aggiornamento Lunedì 24 Ottobre 2011 10:13