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LE CONSEGUENZE PSICOLOGICHE COVID-19 PER BAMBINI E ADOLESCENTI

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LE CONSEGUENZE PSICOLOGICHE COVID-19 PER BAMBINI E ADOLESCENTI   

Le conseguenze psicologiche del Covid-19 sono evidenti in molti bambini e adolescenti soprattutto per quanto riguarda i cambiamenti nella loro vita e l’alterazione dell’equilibrio emotivo. L’impatto riscontrato nei più piccoli risente della modalità attraverso cui i genitori hanno vissuto il periodo di lockdown e le sue conseguenze, della loro gestione dello stress e della loro risonanza emotiva.

Diverse ricerche hanno evidenziato le conseguenze psicologiche del Covid-19, in particolare: Nei bambini fino ai 6 anni, si è riscontrata la comparsa di comportamenti regressivi, come voler tornare a dormire nel letto di mamma e papà per avere maggiore sicurezza, irritabilità, ansia da separazione eproblematiche comportamentali.

In tenera età le abitudini sono importanti in quanto rappresentano una fonte di sicurezza e conforto. Un loro cambiamento può essere elemento di confusione e avere ripercussioni nel loro equilibrio emotivo. Il dolore e il disagio provato si esprimono attraverso il comportamento. In base all’età è possibile chei bambini non esprimano verbalmente le preoccupazioni. Possono diventare irritabili, avere problemi di concentrazione, giocare con videogiochi e disegnare immagini che rimandano i temi ascoltati sul contagio. Potrebbero manifestare nuove paure o comportamenti tipici di fasi precedenti della crescita, ad esempio tornare a fare cose appartenenti a periodi di vita precedenti o riproporre giochi che facevano quando erano piccoli.

Nei bambini dai 6 anni in poi e negli adolescenti sono più frequenti i disturbi d’ansia, sensazioni di mancanza di aria, disturbi del sonno, in particolare l’alterazione del ritmo del sonno con tendenza al ritardo di fase, ovvero i ragazzi tendono ad andare tardi a dormire e non riescono a svegliarsi facilmente. Nel caso degli adolescenti, la distanza sociale imposta dalla pandemia può rappresentare la vera difficoltà ed essere vissuta come una imposizione innaturale, poiché essi sono abituati a sintonizzarsi emotivamente l’uno in relazione all’altro. Molti ragazzi sperimentano anche cambiamenti nel tono dell’umore, irritabilità e angoscia.

                                                                                      

Cosa possono fare i genitori in questa situazione?

È utile far comprendere ai bambini che le emozioni sono sempre funzionali e l’ansia è necessaria in questa circostanza, proprio per non sottovalutare il rischio. È importante ascoltare le loro preoccupazioni e rassicurarli sul fatto che sia naturale essere spaventati da queste situazioni. Durante i periodi di incertezza e cambiamento i piccoli hanno bisogno di sentirsi al sicuro, protetti e amati. Potrebbero avere difficoltà a capire quello che vedono online, in tv o che sentono da altre persone ed essere vulnerabili a sviluppare ansia, stress e tristezza. Fornire loro una spiegazione della situazione eviterà di farli sentire soli nella preoccupazione. I più piccoli, in particolare, diventano più ansiosi se non percepiscono sincerità da parte del genitore. È loro responsabilità proteggerli da una condizione di angoscia. Quindi è opportuno usare un linguaggio appropriato rispetto alla loro età, osservarne la reazione ed essere sensibili al loro livello di ansia. Si può fare in modo che siano le loro domande a guidare la conversazione così da rendere espliciti i loro dubbi. E’ importante spiegare che dei professionisti stanno lavorando a delle misure di prevenzione utili alla risoluzione della pandemia. Alcuni bambini sperimentano anche sensazioni di noia e apatia. Queste reazioni sono connesse alla difficoltà di mantenere i diversi ritmi delle attività scolastiche a distanza. Bisogna tenere presente che lo sconvolgimento degli ambienti può generare confusione e fatica a seguire le indicazioni. In questo caso rassicurate e spiegate al bambino che è utile adottare questi comportamenti per proteggersi e che sono stati scelti dagli esperti. Cercate di dare ai bambini delle attività da fare, come le faccende quotidiane, dando a loro piccole responsabilità da portare a termine a fine giornata.

Come aiutare i propri figli a gestire lo stress?                                        

Si può offrire loro l’opportunità di rilassarsi e giocare, cercando di mantenere invariata la loro routine quotidiana, in particolare prima di andare a dormire. Oppure, se possibile creare nuove routine in un nuovo ambiente. Prima del lockdown, genitori e bambini avevano spesso agende molto fitte di impegni, questo stop forzato può rappresentare una possibilità per condividere momenti significativi. Infine, è importante riflettere sul fatto che questa esperienza legata alla pandemia del Covid-19 verrà ricordata per tutta la vita dai nostri figli. Se vissuta nel modo più adattivo possibile può renderli più forti e sicuri, sviluppando la consapevolezza che, insieme, è possibile affrontare le conseguenze psicologiche del Covid-19 e vincere questa difficilissima battaglia.  

  da Dr.ssa Elena Stella Psicologa Artemisia Lab (modificato)


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